www.continentalidaferma.it editoriale (Pagina 1 di 1) di cesare bonasegale N° 96 - Maggio 2015 L’Assemblea generale dell’ENCI coincide con il giorno della messa on-line del Giornale. Le prospettive sull’evoluzione della crisi in cui versa l’Ente cinofilo non autorizzano ottimismo. 25 Aprile: tre coincidenze. 25 Aprile: è l’ultimo weekend del mese, quindi sarà il giorno della messa on line del n° 96 di Continentali da ferma. 25 Aprile: ci sarà l’Assemblea generale dell’ENCI in cui verrà chiesto di approvare la Relazione del Presidente che tutti i Soci hanno ricevuto, in cui non si fa cenno alcuno alla burrasca che dal 18 Settembre 2014 ha sconvolto il clima del Consiglio Direttivo, ha provocato una sequela di azioni legali e di provvedimenti che non hanno precedenti nella storia dell’Ente. E nessuno si è finora preso la briga di rivelare le ragioni della burrasca, ovvero i motivi della sfiducia emessa nei confronti dell’ex Presidente. I Soci dell’ENCI sono stati cioè trattati come degli estranei a cui nessuna spiegazione è dovuta. A noi viene chiesto solo di votare alla cieca quello che vogliono i Consiglieri. 25Aprile: è la “Festa della Liberazione” dal regime fascista. E quando per noi cinofili arriverà la Festa della Liberazione dall’ENCI? Non facciamoci illusioni: col sistema elettorale che è stato appositamente concepito non riusciremo mai a rottamare coloro che governano la cinofilia italiana. E poi dove sono le nuove leve a cui affidare il futuro della cinofilia, coloro che abbiano a cuore l’aumento della diffusione del cane di razza, oggi relegato a percentuali da terzo mondo? L’unica alternativa è di conquistare la nostra indipendenza, lasciando alle Società Specializzate la responsabilità della gestione delle singole razze. P.S. Ho partecipato alla peggior Assemblea della storia dell’ENCI. I soci hanno ripetutamente richiesto spiegazioni sulle motivazioni della sfiducia a Balducci ma il Consiglio si è arroccato nel suo caparbio silenzio, (con l’unico effetto di rivalutare Balducci). Un comportamento letteralmente indecente! Confermo che l’unica soluzione è di conquistare l’indipendenza dei Soci richiedendo che venga revocata all’ENCI l’esclusiva della tenuta dei Libri genealogici! www.continentalidaferma.it www.giornaledellabeccaccia.it (Pagina 1 di 1) Club della Beccaccia N° 96 - Maggio 2015 ONCFS - RESEAU BECASSE INFO N° 3-19 MARZO 2015 di Silvio Spanò Informazioni sulle caratteristiche delle beccacce rilevate a fine inverno 2014/2015 Questa INFO chiude un po’ il quadro, definendo la parte terminale della stagione “senza scossoni”: questo fine inverno 2014/15 non è stata contraddistinta da condizioni meteo particolari, cioè senza generalizzati colpi di freddo in gennaio e febbraio. Fino all’inizio della migrazione prenuziale non si sono verificati cambiamenti importanti nella distribuzione degli uccelli in Francia e le densità sono rimaste elevate nel quarto nordest del Paese. Il valore globale dell’Indice di Abbondanza Notturna (4,2) rilevato dagli inanellatori è tra i più alti delle ultime stagioni e nelle due ultime decadi di febbraio ha toccato punte d’abbondanza superiori a 5 (uccelli/ ora); tuttavia è doveroso effettuare un’analisi della distribuzione geografica di questo indice: tra il 10 febbraio e il 10 marzo evidenzia una buona presenza nel nord e nel nord-ovest, mentre nella metà sud del Paese permane lo status quo, un po’ maggiore nella fascia pirenaica, forse dovuto ai primi movimenti di risalita degli uccelli provenienti dalla penisola iberica. Tra questi uccelli esaminati nelle catture di inanellamento, la curva dell’age-ratio (percentuale di giovani) ha evidenziato valori molto al di sotto di quelli delle stagioni precedenti: malgrado qualche isolato picco locale, il totale è stato del 51,5%, ossia uno dei più bassi registrati nelle ultime 15 annate. È sbalorditivo che l’age-ratio degli uccelli prelevati in caccia sia invece stato prossimo al 65%, paragonabile a quello delle annate precedenti (per l’Italia in certi casi ancora più alto!). Valori tendenzialmente più bassi della norma sono stati rilevati anche in Danimarca e in Gran Bretagna, ma su livelli incomparabili rispetto a quelli francesi. (n.d.r d’altra parte è noto che le catture notturne avvengono per lo più in zone protette ove gli adulti – fedeli alle rimesse – arrivano direttamente e si concentrano, mentre la caccia si svolge al di fuori di quelle zone; come pure accade che giovani e adulti si distribuiscano diversamente con situazioni climatiche particolari). Pertanto questa stagione 2014/15 è stata caratterizzata da peculiarità che la spingono fuori da uno schema classico: da una parte la distribuzione degli uccelli è stata influenzata da condizioni meteorologiche eccezionalmente miti lungo la fase migratoria vera e propria (solo il freddo di fine dicembre ha mosso qualche contingente di uccelli, permettendo al quarto sud-occidentale della Francia di vedere finalmente le densità aumentare un poco); d’altra parte l’age ratio così bassa degli uccelli catturati di notte deve porci degli interrogativi. Pertanto saranno preziose le informazioni primaverili nei quartieri di nidificazione in Russia. In proposito il 13 aprile mi ha scritto Sergei Fokin (capo del gruppo russo di ricerca sulla beccaccia) che “la primavera in Russia è piuttosto precoce, ma avanza lentamente e a strappi. È freddo. La prima croule nella mia regione di Vladimir è stata osservata il 7 aprile, in seguito 3-5 contatti. In linea di massima, da Pasqua più caldo e migrazione massiva… notizie più esaurienti te le manderò in seguito….ora spendo più tempo in foresta!” La notizia di rilievo di questa INFO tuttavia risiede nell’annuncio di 12 beccacce radio-equipaggiate in febbraio e seguite da Argos (satellite) in Francia (il rilievo è anche dovuto al fatto che finora i nostri cugini d’oltralpe avevano sempre un po’ snobbato questa metodologia!): 4 beccacce per ognuno dei 3 dipartimenti rappresentativi di diversi habitat di sverno (Ille-et-Vilaine, Landes e Ardèche). Molti partners contribuiscono al progetto: ONCFS e CNB ne assicurano il finanziamento in parti uguali, la cattura degli uccelli è stata assicurata dagli inanellatori del Réseau Bécasse ONCF/FNC/FDC (professionisti e volontari). In Bretagna il Consiglio Generale dell’Ille-et-Vilaine ha dato un grosso appoggio in quanto proprietario di una foresta in zona. Nell’Ardèche la disponibilità di un territorio privato ha facilitato la logistica. Nelle Landes il Centro sperimentale delle Landes (CEL) e l’ONF hanno autorizzato le catture in un’area militare. Gli uccelli hanno iniziato a muoversi e i dati sono stati messi a disposizione sul WEB (come già ha fatto la Gran Bretagna) su un sito apposito: www.becassesmigration.fr Buona visione! www.continentalidaferma.it www.giornaledellacinofilia.it (Pagina 1 di 1) N° 96 - Maggio 2015 LA SCONFITTA DI BALDUCCI di Cesare Bonasegale Respinta dal Tribunale di Milano l’istanza per invalidare la sfiducia nei confronti di Balducci. Infondata la richiesta di elezioni anticipate. Sul sito dell’ENCI è stato pubblicata l’Ordinanza con cui il Giudice del Tribunale di Milano in data 23 marzo u.s. ha respinto l’istanza cautelare di Francesco Balducci che chiedeva fosse annullato il provvedimento con cui il Consiglio Direttivo dell’ENCI lo ha sfiduciato e quindi ha revocato la sua carica di Presidente del Consiglio Direttivo medesimo. Si tratta di un documento di oltre quattro pagine, scritte in linguaggio giuridico che non incoraggia la sua lettura e di cui molti cinofili non sembrano aver preso atto. Sono quindi stato pregato di riassumere in questa pagina il senso dell’Ordinanza a beneficio di chi se ne intende di cani, ma non è a suo agio nei meandri verbali con cui i giudici esprimono i loro verdetti. La richiesta di Balducci Balducci si era rivolto al Tribunale chiedendo che fosse annullata la revoca della sua carica di Presidente dell’ENCI perché: a) Non esistevano precedenti contestazioni a lui mosse dal Consiglio o altre ragioni relative al regolare andamento della gestione dell’ENCI che potessero giustificare la “sfiducia” espressa contro di lui e quindi la revoca della sua carica di Presidente. b) La revoca avrebbe potuto creare confusione interna ed esterna nella gestione delle risorse economiche in vista dell’EXPO 2015. c) L’assenza di potere del Consiglio Direttivo in merito alla revoca della carica di Presidente, che non è prevista dallo Statuto dell’ENCI e dal Regolamento di attuazione. Il rigetto dell’istanza cautelare In merito al punto a) l’ENCI (ovvero il suo Consiglio Direttivo) ha asserito che il clima di sfiducia nei confronti di Balducci si era già manifestato, così come appare dal verbale del 3 luglio 2014 esibito al Giudice. A tale proposito resta il fatto che i Soci dell’ENCI sono stati tenuti all’oscuro delle ragioni che hanno motivato la sfiducia (né ci sono noti i contenuti del citato verbale del 3 luglio 2014) laddove sarebbe opportuno (anzi necessario) rendere di pubblico dominio le ragioni di un provvedimento di tale gravità che non ha precedenti nella storia dell’ENCI. I Consiglieri dell’ENCI cioè debbono sempre tener presente che gestiscono l’Ente in nome e per conto dei Soci, ai quali sono tenuti a riferire il verificarsi di fatti tanto gravi da motivare la “sfiducia” al Presidente. In questo contesto sono certo di interpretare la convinzione della maggioranza dei Soci dell’ENCI che la Relazione del Presidente inviata per conoscenza ai Soci e la cui appro- vazione sarà richiesta in Assemblea, sia deplorevolmente carente, stante l’assoluta assenza di qualsiasi accenno alla sfiducia nei confronti del precedente Presidente ed alle motivazioni che l’hanno determinata. Per il punto b) il Tribunale non ha ritenuto che la sostituzione di Balducci metta a rischio l’Esposizione Mondiale, stante il fatto che il processo organizzativo è già stato avviato e potrà progredire con il concorso di tutti gli interessati, ivi compreso Balducci che – anche se non è più Presidente – resta comunque membro attivo del Consiglio Direttivo. Da ultimo, per il punto c), il Giudice ha ritenuto infondata la presunta impossibilità di revoca della carica di Presidente sulla scorta di giurisprudenza. Oltre a ciò, Balducci aveva sottoposto all’ENCI la documentazione attestante che almeno il 10% dei Soci, stante la modifica delle cariche all’interno del Direttivo, richiedeva elezioni anticipate. Questa richiesta non è stata però ritenuta fondata, perché diversi Presidenti di Soci Collettivi avevano sottoscritto il documento, senza preventiva delibera di approvazione del Direttivo delleAssociazioni dagli stessi presiedute. www.continentalidaferma.it www.giornaledellacinofilia.it (Pagina 1 di 2) N°96 - Maggio 2015 CAMPIONATO INTERNAZIONALE DI GRANDE CERCA VINCONO SETTER E POINTER ITALIANI di Mario Di Pinto Italiani i vincitori del Campionato Internazionale Pointer sia per i maschi e che per le femmine. Dopo la vittoria in Coppa Europa, la quella mia indicazione probabilmen- non poco per andare a servirlo ed a carovana della Grande Cerca si è te ha avuto un seguito nel suggerirne sparare allorché quattro starne si spostata nel Nord della Francia, in l’utilizzo come riproduttore (…que- sono involate esattamente dove inNormandia e precisamente sui ter- sta dovrebbe essere la principale fi- dicava il cane, che è rimasto perfetreni di Bapaume, per il Campionato nalità delle prove!). tamente corretto. Internazionale di Grande Cerca per I furgoni che si sono spostati per as- I due cani venivano riportati al cenPointer e per Setter. Personalmente sistere al barrage formavano una co- tro e questa volta a Zlatan toccava ero stato invitato a giudicare dal lonna che arrivava fino in paese; pre- di partire a sinistra. Il nostro Setter si Pointer Club Internazionale, insieme siedeva la Giuria il belga Jean Nar- impegnava al massimo ed al limite di al caro amico greco Sakis Ponireas gaud. un lacet estesissimo andava ancora ed al giovane serbo Marco Mitrovik. Mark era condotto da Villamiel. in ferma; servito da Davide, davanti Per primo si è svolto il Campionato Zlatan dal nostro Davide Bruni. a lui è partita una coppia ben indicadei Setter ed ho approfittato del fur- Il sorteggio ha assegnato al nostro ta: difficile immaginare qualcosa di gone di Girandola per seguire i turni. Setter il lato destro. meglio e si concludeva così con ZlaA queste prove partecipano tutti i Davide sganciava ed il Setter è par- tan vincitore del Campionato 2015 migliori soggetti della Grande Cer- tito benissimo, letteralmente volando fra i botti delle bottiglie di champaca, quindi lo spettacolo era assicu- su di un arato, indi ha avvertito, filato gne che giustamente festeggiavano un rato; la presenza di starne si è rivela- per quindi andare in ferma in bella meritatissimo successo. Un soggetto ta buona … ma eccezionale era an- postura. Davide Bruni ha impiegato di grandi qualità venatorie, stilisticache la quantità di lepri sul termente impeccabile e perfettareno e non pochi son stati i cani mente addestrato: uno spettaa farne le spese: alla fine i due colo che dovrebbe essere di soggetti al barrage per la conesempio per quanti sono conquista del titolo sono stati: vinti di fare il dresseur solo perMark del Feanor, di allevaché hanno il furgone con le mento e proprietà spagnola e gabbie…. Samnitucus Zlatan, di allevamento italiano, anzi campano, Il sabato di Pasqua si è riconato per l’esattezza in provinminciato con i Pointer ed io – cia di Benevento a casa del mio come ho già detto – ero impeamico Ubaldo Di Massa. Non gnato a giudicare con il serbo nascondo che la cosa mi inorMarco Mitrovik e con il greco goglisce, anche perché Zlatan Sakis Ponieras, la cui amicizia è figlio di quel Clarence che vidi è nata sulle sue montagne dove anni fa per la prima volta in egli si impegna nella caccia alle Serbia e che segnalai per le beccacce e soprattutto alle Mario Di Pinto coi due colleghi giudici qualità venatorie e stilistiche; coturnici, che centellina con www.continentalidaferma.it www.giornaledellacinofilia.it Campionato Internazionale Grande Cerca (Pagina 2 di 2) pochi e mirati abbattimenti (anche se ciascuna con la sua coppia di starne. me qualifiche. la loro presenza è numericamente ri- Girandola ha servito Cleo che ha È quindi stata la volta di Boss, Poinlevante). concluso correttamente …e Garcia ter italiano, condotto da Paco Fernandez, di proprietà del Sig. MoserSui terreni della prova sembrava si ha servito Dora, lei pure corretta. le di Mantova. Si tratta di un Pointer La classifica ha assegnato il CAC (poi fossero date convegno tutte le lepri della Francia: diversi turni venivano diventato CACIT) a Cleo e la Ri- di grande qualità, originariamente così “bruciati” in malo modo. Igor – serva a Dora. Infatti l’altra batteria si addestrato da Luigi Taccon che, quando si è ritirato, lo ha lasciato al il potente Campione condotto da è chiusa senza certificazioni. Girandola – ne ha rispettate una de- Il giorno seguente abbiamo prosegui- suo allievo Fernandez. Boss è particina (ivi compresi alcuni caprioli); poi to sugli stessi terreni…dove con to benissimo, ha risolto spontaneaperò è stato quasi inevitabile lasciare grande stupore le lepri erano prati- mente un’emanazione ed ha prosesul terreno le starne, cosa del tutto camente scomparse: nei terreni in cui guito macinando terreno come preinsolita per un soggetto della sua il giorno prima ne avevamo trovate scritto dalla “nota del concorso”: era decine, ora a mala pena se ne vede- un piacere vederlo esprimere il suo venaticità. Hollywood del Sargiade ha fermato va qualcuna sottrarsi da lontano. E tipicissimo galoppo potente con porbene una coppia; rilanciato purtrop- di ciò ha notevolmente beneficato lo tamento di testa ideale; ha cosciensvolgimento della prova. ziosamente ispezionato un frangivenpo ha inseguito lepri. È stata quindi la volta di Cleo della Gran turno di Ranger del Sargiade to, poi si è rimesso sul terreno; FerCervara, la potente femmina condot- condotto da Eschini (ma di proprie- nandez lo conduceva senza mai fita da Stefano Girandola, una delle più tà greca): ha fatto anche il punto, ma schiare o incitarlo ed il turno stava forti femmine di tutti i tempi, già per il collega serbo ha avvertito che star- per finire quando, proprio davanti a ben tre volte Campione europeo. ne sono state lasciate a terga. Dispia- Ponieras si è schiantato in ferma con Cleo è partita con grande determi- ce dover eliminare un soggetto di tale quello stile Pointer che lascia senza nazione svolgendo una cerca a tutto calibro, ma sono incidenti che capi- fiato. Dopo attimi che sembravano campo con un ritmo indiavolato: a fine tano in una prova così difficile. Sono secoli sono partite le starne che Paco turno ha fermato, ma servita non ha seguiti un paio di cani che si sono ha segnalato con lo sparo: Boss era risolto; il collega Ponieras dirà poi di aggiudicati il punto ma con presta- fermo come una statua, tutto bene, aver visto volare una coppia…ma zioni che non consentivano le massi- anzi benissimo!. era troppo lontano per valutaAl penultimo turno è stata la re se si trattasse di un punto volta del Pointer greco Psihavalido. Si è quindi deciso di riris Ventus Tuko condotto da vederla assieme alla spagnola Apostolakos, soggetto potenDora de Los Potinos condotta te che stava molto bene sul terda Vincent Garcia che doveva reno e che si è aggiudicato due completare. punti …ma il suo galoppo non In una ampia valle venivano era dei migliori: a Boss è stato quindi sciolte le due Pointer che assegnato il CACIT ed a Tuko partivano bene. la Riserva, con grande comCleo ha fermato (…e rispettamozione del proprietario e del to) una lepre col conduttore giovane dresseur. lontano. Legate e quindi nuovamente sciolte, si sono rimesÈ stata una giornata memorase bene sul terreno e nel mobile con tante starne (poche mento in cui il loro percorso si lepri) e cani bravi. è incrociato, hanno entrambe Prima di partire Ponieras mi ha avvertito, ciascuna una diversa chiesto un cucciolo di Spinone emanazione, che hanno risalito perché i montenegrini gli hanin maniera perentoria per quinno parlato bene dei miei cani. di concludere con grande Presto il suo desiderio sarà Cleo d. Cervara con Girandola, Campione femmine espressione: davanti a noi aveesaudito!. Boss con Fernandez, Campione maschi vamo le due Pointer in ferma, www.continentalidaferma.it www.giornaledellospinone.it (Pagina 1 di 2) il giornale dello spinone N° 96 - Maggio 2015 CAMPIONATO SOCIALE EMILIA ROMAGNA 1° PROVA S. UBERTO PER SPINONI di Pietro Crescimbeni A Conselice la prima prova S. Uberto per Spinoni valida per il Campionato sociale Emilia Romagna, caratterizzata dallo spirito di amichevole sportività dei concorrenti. Il 22 marzo nell’Azienda Massari di Conselice ha avuto luogo la prima prova S. Uberto su quaglie liberate, valida per il Campionato sociale Spinoni dell’Emilia Romagna. Erano presenti gli ormai abituali frequentatori di questo evento, animati dalla comune passione per la caccia cinofila. È risultato vincitore Luciano Baroni con Ephithelium Icona, che si è esibita in due incontri all’insegna delle stile e della grande potenza venatoria, seguito da Oriano Zuccheri con Iso del Buonsanto e Pietro Crescimbeni con Gaul del Buonsanto. La classifica generale sotto riportata indica minimi distacchi nel punteggio dei concorrenti a dimostrazione dell’alto livello qualitativo degli Spinoni in campo, differenze in alcuni casi dovute non al demerito del cane ma al comportamento delle quaglie – a volte restie a volare. Anche quest’anno è risaltata l’atmosfera di sportività di questi prove in cui l’amicizia e la passione per lo Spinone trasformano una domenica in una giornata da ricordare. Foto di Michele Montefiori 1° Baroni Luciano con Epithelium Icona 2° Zuccheri Oriano con Iso del Buonsanto 3° Crescimbeni Pietro con Gaul del Buonsanto 4° Farneti Luciano con Veron del Buonsanto 5° Zuccheri Oriano con Epithelium Navarra 6° Missiroli Elio con Epithelium Zircone 7° Gasperini Enrico con Teodoro 8° Caniati Massimo con Gioia dei Morenici 9° Vanicelli Floriano con Milù 10° Bergo Gianni con Palù 11° Torricelli Mario con Vico del Buonsanto 12° Tanaglia Mauro con Orfeo del Buonsanto 73 punti 64 punti 61 punti 60 punti 57 punti 57 punt 54 punti 54 punti 54 punti 49 punti 42 punti 31 punti Luciano Baroni col giudice Bandini www.continentalidaferma.it www.giornaledellospinone.it S. Uberto a Conselice (Pagina 2 di 2) Luciano Baroni conclude Oriano Zuccheri con Iso del Buonsanto Elio Missiroli con Epithelium Zircone Pietro Crescimbeni e Gaul www.continentalidaferma.it www.giornaledellospinone.it (Pagina 1 di 3) il giornale dello spinone N° 96 -Maggio 2015 IN MEMORIA DI PAOLO BRIANZI A CINQUANTANNI DALLA SUA SCOMPARSA di Marco Lozza La cerimonia commemorativa del fondatore della Famiglia dello Spinone. Il discorso pronunciato a Cingia dei Botti dal Presidente del CISp per la commemorazione del grande spinonista Paolo Brianzi, veterinario di professione, zootecnico per grande passione e grande competenza. Inizialmente profuse il suo impegno tecnico a favore del cavallo da tiro pesante Belga che, grazie a lui, trovò una seconda patria in provincia di Cremona e di Mantova. L’esposizione di questi magnifici colossi, che si svolgeva ogni anno a Cremona, era un evento che catalizzava l’attenzione di tutti gli addetti Italiani, per identificare i riproduttori destinati a rinsanguare il nostro patrimonio ippico utilizzato in agricoltura soprattutto nella pianura Padana. E proprio il dott. Paolo Brianzi era sempre al centro dell’attenzione mentre giudicava l’irrinunciabile tipicità di quegli esemplari. E parallelamente dedicò la sua attenzione e capacità zootecnica allo Spinone, ovvero la più antica fra le razze da ferma, che in quegl’anni versava in condizioni di grave decadenza a seguito di indebite immissioni di sangue di altre razze e per la dila- gante concorrenza delle razze da ferma provenienti da altri Paesi. E proprio gli Spinoni allevò lui direttamente, individuando soggetti che morfologicamente e funzionalmente rispondevano alle prerogative tipiche dell’antica razza italiana. Nacque così il celebrato allevamento della Cingia, che doveva rappresentare un pilastro su cui è stata fondata la rinascita della razza. Operò in questa sua accessoria attività con criteri zootecnici che si possono riassumere con il metodo di una larga consanguineità, integrato da continua selezione e da immissioni, a tempo opportuno, di ceppi di volta in volta, diversi. Egli fu uno dei pochi allevatori italiani che hanno perseverato per quasi cinquant’anni, senza interruzione, nell’allevamento della varietà bianco arancio, a somiglianza degli antichi allevatori inglesi di Pointers e di Setters, conservandone in tal modo una elevata tipicità. Ma il dottor Brianzi, non si limitò solo a produrre ottimi soggetti e a farli conoscere sia in Italia che all’estero: egli contribuì, con parole e scritti, alla difesa strenua della razza, a tener desto l’amore per la stessa, a stimolare il lavoro degli alleva- www.continentalidaferma.it www.giornaledellospinone.it tori, a diffondere la conoscenza delle caratteristiche etniche. Non si può quindi fare a meno di riconoscere, in occasione del cinquantenario dalla sua scomparsa, che il dottor Paolo Brianzi fu la guida e l’animatore degli spinonisti e che a lui spetta il merito indiscusso di averci conservato in maniera integra una delle nostre più belle razze da caccia e da ferma. Egli profuse il suo impegno non solo per identificare gli elementi distintivi della tipicità della razza e per allevare soggetti altamente rappresentativi, ma si dedicòanche a riunire un ampio numero di appassionati dello Spinone, così da coordinare i comuni sforzi e da guidare una consape- In memoria di Paolo Brianzi (Pagina 2 di 3) vole e positiva evoluzione zootecnica della razza. Fondò così nel 1949 un’associazione con finalità cinofile da lui presieduta, denominata “Famiglia dello Spinone”, in cui l’ appellativo di “Famiglia” voleva riassumere lo spirito di comunanza anche emotiva che univa i suoi associati. Fu qualche decennio più tardi che – con una discutibile decisione – il nome dell’associazione fu modificato in Club Italiano Spinoni, che oggi qui rappresento in qualità di Presidente pro-tempore, affiancato dal Delegato per la Regione Lombardia, sig. Franco Poletta. In questa importante occasione, tengo a sottolineare la gratitudine che tutti gli appassionati dello Spinone hanno tutt’oggi per l’indimenticabile dott. Paolo Brianzi, nella consapevolezza di essere debitori verso di lui per l’opera di ricostruzione zootecnica della razza, di cui noi abbiamo beneficiato. Parallelamente siamo riconoscenti per il messaggio di fratellanza da lui tramandato che accomuna tutti i circa cinquecento iscritti all’Associazione, che oggi si chiama Club, ma che è vissuta ancora come una vera “famiglia”. Ed anche di questo rivolgiamo la nostra riconoscenza alla memoria del “grande Brianzi” La casa a Cingia de’ Botti in cui visse Paolo Brianzi e sede del suo allevamento “della Cingia” Brevi note biografiche di Paolo Brianzi (*) Paolo Brianzi nacque il 23 luglio del 1887 nelle “basse” di San Martino del Lago – frazione di San Faustino – da piccoli proprietari terrieri. Dopo sei anni di collegio, passati “con poco profitto e molte punizioni” – come egli soleva dire – fu costretto a mettere giudizio alla scuola dolorosa della vita. A soli 15 anni, infatti, si trovò improvvisamente a capo di una numerosa famiglia. Il diploma di geometra conseguito presso l’Istituto tecnico Romagnosi di Piacenza gli permise di iscriversi alla scuola veterinaria di Parma, dove si laureò nel 1912. Da allora ebbe inizio la sua multiforme www.continentalidaferma.it www.giornaledellospinone.it attività, rivolta essenzialmente all’allevamento ed alla cultura dei campi, sostenuta dall’amore antico per la terra. La professione di veterinario consorziale in quel di Cingia de’ Botti, esercitata per 45 anni, gli diede modo di approfondire e di allargare il campo della sua competenza. Egli divenne ben presto per le sue qualità di intelligenza, di intuito e di tecnica, il consigliere, l’amico, l’organizzatore, l’animatore di ogni iniziativa zootecnica ed agraria della zona. Frequentò per vari anni le mostre internazionali di cavalli, in Belgio, soprattutto fu uno dei primi e dei più competenti importatori di soggetti equini da quella terra famosa per i suoi metodi di allevamento. Accanto ai cavalli, nella sua amorosa attività, tennero un posto importante i cani. Dire cane, per il dottor Paolo Brianzi, significava “Spinone”, un cane magnifico, robusto e resistente, atto quant’altri mai alla caccia: una razza prettamente italiana. In memoria di Paolo Brianzi (Pagina 3 di 3) Fu così che la sua casa si arricchì di coppe, targhe, cimeli di vario genere conquistati in molti anni di partecipazione a mostre e a concorsi nazionali ed internazionali. Nel 1949 egli fondò il sodalizio “La famiglia dello Spinone” di cui fu per molti anni il Presidente. Col suo allevamento egli riportò la razza dello Spinone all’antica efficienza ed al rinnovato apprezzamento. Collaboratore ricercato di giornali e di riviste specializzati, fu autore di numerosi articoli e di pubblicazioni varie. Fra queste, è da citare il libro “Proverbi Cremonesi di Campagna e di Città” ripubblicato in occasione del cinquantenario della sua dipartita. Con l’amore dei suoi Spinoni, circondato da antiche cose belle: quadri, libri, mobili, strumenti musicali, egli concluse così la sua vita il 6 aprile 1965, nobilmente concepita e vissuta per il bene degli altri, esemplare sotto ogni riguardo. Le nipoti Paola e Rosamaria Brianzi, con Marco Lozza ed il Sindaco di Cingia de' Botti. (*) Tratte dalla prefazione di “Proverbi Cremonesi di Campagna e di Città”. www.continentalidaferma.it www.giornaledelkurzhaar.it (Pagina 1 di 1) il giornale del kurzhaar N° 96 - Maggio 2015 CONFERMATA LA PRESIDENZA DI PASSINI a cura della Redazione del Giornale del Kurzhaar La nomina delle cariche sociali nel Consiglio Direttivo eletto dall’Assemblea del 21 Marzo. Il giorno 8 Aprile, il Consiglio Direttivo del KCI, eletto nell’Assemblea Generale dei Soci del 21 Marzo u.s., si è riunito per la nomina delle cariche sociali all’interno del Consiglio medesimo. All’unanimità i Consiglieri hanno confermato la Presidenza di Giancarlo Passini. Sempre all’unanimità è stata conferita la carica di Vice Presidente ad Alfio Guarnirei, che manterrà per altro anche la segreteria. Esaurito con ciò l’ordine del giorno, il Consiglio ha stabilito alcuni degli argomenti che saranno inclusi nell’ordine del giorno della successiva riunione di Consiglio e cioè: la nomina del Comitato Tecnico Compiti specifici da assegnare ai singoli Consiglieri e/o ad appositi Comitati, fra i quali un Comitato di redazione della pubblicazione del KCI ed incarichi di carattere organizzativo. Verrà inoltre esaminato per approfondimenti e conferma il programma triennale esposto nella Relazione del Presidente di cui all’Assemblea del 21 marzo. Un punto saliente oggetto di futura delibera sarà l’organizzazione di uno o più seminari, fra i quali uno legato alla ricerca genetica sulla consanguineità effettuato dall’Istituto Spallanzani. Con ciò il Direttivo del Kurzhaar Club dimostra di avere idee chiare per proseguire il percorso a favore della razza. www.continentalidaferma.it www.giornaledelbraccoitaliano.it (Pagina 1 di 2) il giornale del racco italian B N° 96 - Maggio 2015 O IL VINCITORE DEL DERBY CONTINENTALI ITALIANI GIUSEPPE BUSCA di Cesare Bonasegale Dopo la diffida espressa dal proprietario della Bracca italiana vincitrice del Derby, l’autore esprime il compiacimento per il risultato ottenuto dall’addestratore e conduttore. Giuseppe Busca addestrava solo Kurzhaar ed era un semi-professionista perché dedicava all’addestramento il tempo libero dai suoi impegni professionali in una struttura sanitaria. Quindi – a differenza degli altri dresseur – non passava diversi mesi all’anno oltre confine (Iugoslavia e Polonia) ma lavorava i cani a lui affidati vicino a dove abitava (cioè a Miradolo, che è a pochi chilometri da Lodi) e nella riserva dove per molti anni ho abitualmente cacciato. Io ero un riservista sui generis, perché cacciavo nelle zone che gli altri quotasti difficilmente frequentavano con lo scopo precipuo di impegnare i miei Bracchi; e Busca faceva altrettanto con i Bracchi tedeschi che addestrava. Fu così che fra di noi si isti- tuì un rapporto di amicizia e reciproca stima. E parlo di una dozzina d’anni fa e forse più. A quei tempi uno dei problemi dei Continentali italiani era che i dresseur dediti a queste razze erano pochi (non più di un paio o tre), quindi vedevo con favore l’eventualità che Giuseppe Busca estendesse la sua attività ai Bracchi italiani; ed infatti a lui indirizzai un amico allevatore che aveva un Bracco italiano con notevoli doti venatorie ma un basso livello di tempra, cosicché accettava gli interventi correttivi dal suo padrone e da nessun altro. E per un cane siffatto ritenevo particolarmente indicato l’approccio di addestramento di Busca, che sapeva adattare le misure educative in funzio- www.continentalidaferma.it www.giornaledelbraccoitaliano.it ne delle peculiarità caratteriali specifiche di ogni soggetto. Quello fu il primo Bracco italiano a cui Busca si dedicò; poi ce ne furono certamente altri di cui però non ho dettagliate notizie. Il 7 marzo scorso rividi Busca al Derby della Tollera e durante l’affettuoso abbraccio coerente fra due amici che non si trovano da anni, mi disse che presentava un Bracca italiana, cosa che mi fece molto piacere. Non sapevo chi fosse il proprietario di quella cagna…ed anche l’avessi saputo, non avrebbe modificato il mio compiacimento per il fatto che Busca partecipasse al Derby dei Continentali italiani. A questo proposito, colgo l’occasione per ribadire che personalmente non ho nessun motivo di avversione con il proprietario della Bracca italiana presentata al Derby da Busca, stante il fatto che il contrasto con lui si riferisce a fatti vecchi di una quindicina d’anni, allorché – in qualità di Presidente della SABI – comunicai all’innominata persona in questione (che era un Sindaco della SABI) un provvedimento che il Direttivo aveva preso nei suoi confronti a seguito Giuseppe Busca (Pagina 2 di 2) di un comportamento ritenuto disdicevole. Da allora non ho mai più visto l’Innominato, né ho mai più avuto con lui contatto alcuno, verbale o scritto. Lui invece evidentemente mi ritiene tuttora un “nemico” (cosa che per altro mi lascia del tutto indifferente!). Ed infatti quando l’8 marzo scorso la sua Bracca italiana – condotta dall’amico Busca – ha vinto il Derby, l’Innominato mi ha pubblicamente rivolto una diffida dal pubblicare il nome e le immagini della sua cagna. Il che è semplicemente ridicolo …ma tant’è! Nell’articolo che ho scritto sul Giornale del Bracco italiano circa l’esito del Derby, avevo annunciato che l’assurda diffida non mi consentiva di complimentarmi con il suo addestratore e conduttore, perché ciò avrebbe implicitamente coinvolto la cagna vincitrice, ma che in un secondo tempo sarei ritornato sull’argomento per esprimere al vecchio amico le meritate congratulazioni. Ma non è finita qui. Sul numero scorso del Giornale della Cinofilia (cioè sul N° 95) ho espresso un commento sull’incoerenza concettuale insita nell’assegnazio- ne dei CQN nel Derby (chi vuole può rileggere quell’articolo intitolato per l’appunto “Il CQN al Derby”) ed una persona (!?!?) ha suggerito a Busca che il generico commento contenuto nell’ultimo paragrafo del mio articolo era da interpretare come un parere secondo cui la vincitrice del Derby dei Continentali italiani non meritava l’Eccellente, bensì il Molto Buono (per inciso, il turno di Busca nel Derby è stato uno dei pochi che non riuscii a vedere, quindi non posso esprimere una personale valutazione sulla cagna da lui condotta). Ebbene, chiunque sostenga questa interpretazione del mio scritto, lo fa unicamente per seminar discordia… il che è coerente con l’unica cosa che certi personaggi sanno fare in cinofilia. Per finire, così come avevo promesso il mese scorso, rinnovo il compiacimento per il successo ottenuto da Busca e le congratulazioni al vecchio amico ed al bravo dresseur. P.S. Non mi pare corretto pubblicare qui l’indirizzo di Busca; se qualcuno volesse contattarlo, sarò lieto di fornirglielo su richiesta. www.continentalidaferma.it www.giornaledelbraccoitaliano.it (Pagina 1 di 1) il giornale del racco italian B N° 96 - Maggio 2015 O SABI LE NOMINE ALL’INTERNO DEL NEO ELETTO CONSIGLIO DIRETTIVO A cura della Redazione del Giornale del Bracco italiano L’accettazione ufficiale delle cariche elettive. Confermata la Presidenza e la Vice Presidenzarispettivamente a Manganelli e Cioni.. Domenica 12 aprile il neo eletto Consiglio Direttivo della SABI si è riunito a Siena per ratificare l’accettazione delle carche elettive, per la nomina del Presidente e del Vice Presidente e del Comitato Tecnico. Era presente, in qualità di Presidente onorario – che come tale non ha diritto di voto – anche Cesare Bonasegale. La riunione, inizialmente presieduta dal Consigliere Manganelli in virtù del più alto numero di voti ottenuto nelle elezioni, ha votato all’unanimità la conferma della carica di Presidente e di Vice Presidente rispettivamente a Cesare Manganelli e Giancarlo Cioni. A completare le nomine si è quindi proceduto a nominare il Comitato Tecnico che – come da Statuto – è composto di tre membri: nella fattispecie, la scelta effettuata dai Consiglieri è stata per i due Presidenti onorari – Giuseppe Colombo Manfroni e Cesare Bonasegale – e per il Socio onorario Gastone Puttini. Si è quindi proceduto all’assegnazione degli incarichi specifici all’interno del Consiglio, Quale Consigliere incaricato del collegamento con la segreteria, è stata confermata Roberta Pelagatti. Indi il Consigliere Roberta Leasi è stata incaricata della supervisione della programmazione e gestione del calendario Raduni, Mostre Speciali e Prove Speciali, nonché del follow-up dei risultati e della relativa trasmissione all’ENCI. Essendo così concluso l’ordine del giorno, nessuna altra delibera è stata votata, limitandosi i Consiglieri a dissertare su diversi temi che saranno materia di future delibere. Coerentemente sono stati indicati alcuni degli argomenti da mettere all’ordine del giorno della prossima riunione di Consiglio. www.continentalidaferma.it luci luci della rib ribaa lta ribalta (Pagina 1 di x) N° 96 -Maggio 2015 La responsabilità dell’esattezza delle informazioni e delle qualifiche attribuite ai soggetti qui riprodotti è dei proprietari dei cani 23/24 Maggio sabato e domenica BRACCAREZZO Sabato Ritrovo in mattinata c/o Albergo le Capanne (Località “Il Matto” 44/45 - Olmo- 52100 Arezzo) Tel. 0575 959636 ore 15,00 trasferimento ad Arezzo ore 15,30 ritrovo c/o parcheggio Petri (scale mobilil) ore 15,45 partenza giro turistico nella Città Murata ore 18,30 rientro in albergo ore 20,30 cena (in località da definire) TOM Domenica ore 10,00 ritrovo c/o Albergo le Capanne ore 10,30 partenza per quagliodromo Federcaccia (in località da definire) dove si svolgerà la “giornata con cani in libertà” ore 13,00 pic-nic Per ulteriori informazioni contattare info@ilbraccoitaliano.org DRAGO www.continentalidaferma.it Luci della Ribalta (Pagina 2 di 2) La La squadra squadra del del Campionato Campionato europeo europeo Setter Setter da sinistra ANDREA NUNZIATA CON JACK, DAVIDE BRUNI CON SAMNITICUS ZLATAN, OLIVIANO NOBILE CON NOLO DEL ZAGNIS, PEZZOTTA CON DESIANENSIS LINUX (degli altri tre componenti della squadra, purtroppo manca la foto) (Pagina 1 di 2) www.continentalidaferma.it POSTA & RIS POST POSTAA N° 96 - Maggio 2015 Spinone da compagnia- Un Setter che non ferma - Consanguineità - Consenso eccessivo - La crisi dell’ENCI Spinone da compagnia Non sono cacciatore, ma mi sono innamorato dello Spinone, che vorrei prendere come cane da compagnia o comunque non da caccia. Prima però di procedere all’acquisto vorrei avere da lei alcune rassicurazioni sul fatto che lo Spinone si presti ad una destinazione del genere e che il fatto di non essere sottoposto al “lavoro” della caccia non lo danneggi fisicamente e come carattere. Vorrei se possibile anche qualche indicazione su quale allevamento è il più indicato per acquistare un cucciolo non da caccia e se in linea di massima lo Spinone è particolarmente esposto a malattie o malformazioni genetiche ed in tal caso quali. Grazie per le informazioni che può fornirmi su quanto sopra. Aldo Perigoni Per comprensibili motivi, non do mai indicazioni sugli allevamenti presso i quali comprare un cucciolo. Di norma, anche se non sono destinati alla caccia, i risultati migliori si ottengono acquistando cuccioli nati da genitori selezionati per la caccia; ciò perché le qualità del buon cane da caccia sono anche garanzia di un buon carattere, di alta addestrabilità, di buona salute. Lo Spinone, proprio perché selezionato per sostenere il faticoso impegno venatorio, non è generalmente soggetto a patologie ereditarie… o quantomeno lo è meno di altre razze. Unico problema, che per altro affligge più o meno tutte le razze di taglia medio/grande, è la possibile predisposizione alla torsione dello stomaco, per prevenire la quale oggi viene facilmente praticata la grastropessi circumcostale preventiva. Un Setter che non ferma Ho comperato un cucciolone di Setter dal noto allevamento “Omissis” figlio di genitori vincitori di prove a Grande Cerca. Con mia grande disillusione, il cucciolone non sembra avere alcuna predisposizione per la ferma ed infatti corre come un forsennato, con una cerca estremamente spaziosa, ma quando incontra non dà il minimo accenno a fermare. L’allevatore dice che devo pazientare perché prima o poi incomincerà a fermare, ma io non sono assolutamente tranquillo e ritengo che comunque questa man- canza di ferma è una brutta premessa. Vorrei sapere cosa ne pensa lei e quale consiglio può darmi. Mario Sala In linea di principio, concordo con quanto ha detto l’allevatore del cucciolone, in quanto la ferma – essendo un comportamento geneticamente trasmesso come carattere recessivo – è sicuramente presente nei figli di due fermatori. L’età in cui la ferma inizia a manifestarsi varia però da soggetto a soggetto: alcuni iniziano a fermare quando hanno pochi mesi, altri attendono più a lungo. Oltre a ciò, la velocità dell’andatura e l’ampiezza di cerca in taluni soggetti sono esasperate, cosa che tende a contrastare la ferma. In tali casi è perciò opportuno incoraggiare la ferma con l’uso della corda di ritegno e quindi a premiarla con l’abbattimento del selvatico, cioè a fornire la gratificazione funzionale della ferma. Non a caso fra i cacciatori i cani da “Grande Cerca” spesso non sono visti favorevolmente. Consanguineità Ho un maschio ed una femmina di Labrador, fratello e sorella pieni nati nella stessa cucciolata che a loro volta sono nati da un accoppiamento accidentale di fratello e sorella. Sono entusiasta delle qualità dei miei cani, intelligentissimi, perfettamente obbedienti e addestrabili, tanto che mi piacerebbe poter fissarne le caratteristiche. Ho quindi pensato alla teorica possibilità di incrociare ancora fratello e sorella nella convinzione che questa possa darmi una volta ancora dei soggetti come i loro genitori e i loro nonni. Però quali sarebbero i rischi di una simile pratica? Ovviamente si tratta di un progetto solo teorico, ma mi piacerebbe saperne di più. Può lei darmi qualche informazione in proposito? Grazie e saluti. Angela Cigolini L’accoppiamento di consanguinei è stata praticata da sempre per la fissazione dei caratteri; tutte le razze sono nate così. I rischi sono connessi al fatto che la consanguineità fissa tutto: fissa le qualità …ma anche le tare; ed infatti, allorché venne praticata, richiedeva drastici interventi che eliminassero i soggetti che nasceva- www.continentalidaferma.it no con caratteri indeside- coppia col mio Setter, si è rabili. letteralmente paralizzato: inCiò premesso, vorrei ri- vece di cercare non faceva cordare alla cortese lettri- che guardare il mio cane e ce che il libro genealogico appena lo vedeva fermarsi non permette l’accoppia- magari solo per fare pipì si mento di fratelli pieni. Ol- metteva in consenso. E non tre a ciò un simile incro- c’è stato nulla da fare. Abcio (ripetuto per due vol- biamo dovuto continuare a te consecutive) potrebbe cacciare con un cane solo. determinare una scarsa Vorrei chiederle se questo fecondità. comportamento è il risultaIn conclusione esprimo to di un addestramento sbaparere contrario. gliato o se invece è un difetto naturale di quel soggetto. Secondo lei c’è Consenso eccessivo modo di rimediare ad un siUn collega mi ha invitato mile inconveniente? nella Riserva dove lui cac- Mario Varinone cia e per metà mattina abbiamo utilizzato il suo Brac- Il comportamento risconco tedesco, chevedevo per trato nel cane del collega la prima volta ed è bravissi- del lettore non è dovuto mo, sia per come cerca, per ad errato addestramento, la ferma ed il riporto. ma è una esasperazione A metà mattina siamo tor- del consenso spontaneo nati dove avevamo lasciato che affligge alcuni soggetle auto per utilizzare il mio ti. Setter, che francamente non Francamente non sono in è altrettanto bravo; io infatti grado di asserire se si tratho insistito per continuare ta di una tara che si tracon entrambi i cani, anche smette geneticamente o se il mio collega era riluttan- solo di una debolezza cate. Ho però capito perché. ratteriale dell’individuo. Infatti il suo bravissimo Sta di fatto che personalBracco tedesco, messo in mente non vedo con favo- Posta&RisPosta (Pagina 2 di 2) re il “consenso spontaneo” e preferisco ottenerlo con apposito addestramento (il risultato è facilmente ottenibile in pochi giorni), proprio perché talvolta degenera in un comportamento come quello rilevato dal lettore. Ho notato che generalmente questo inconveniente si verifica più spesso nelle razze Continentali che negli “Inglesi”, però non ho approfondito l’argomento così da poter fornire una soddisfacente spiegazione. La crisi dell’ENCI Negli ultimi mesi leggo sul suo Giornale le vicende della crisi che l’ENCI sta attraversando, però confesso che non mi è chiaro il perché di quanto è successo. Ho cercato spiegazioni anche da altre fonti, come il sito dell’ENCI ed altre riviste di caccia, ma continuo a non capirci niente ed è una situazione condiva che anche da altri cinofili con i quali ho parlato. Ma allora si può sapere cosa è successo? Abbiamo capito che i Consiglieri che prima erano stati eletti con Balducci un certo momento lo hanno sfiduciato e gli hanno revocato la carica di Presidente. Al che Balducci ha fatto azioni legali contro l’ENCI e ha chiesto di rifare le elezioni. Ma quello che non capisco è perché Balducci è stato sfiduciato. È lei in grado di fornire una spiegazione di tutto questo pandemonio? Grazie e saluti. Vincenzo e amici Questa lettera anticipa quello che ho scritto sulle pagine di questo numero del Giornale: in effetti neppure io so rispondere al quesito posto dal lettore e trovo assolutamente inammissibile che il Direttivo dell’ENCI non abbia debitamente informato i Soci sulle motivazioni del loro operato. Nei prossimi giorni ci sarà l’Assemblea Generale dell’ENCI in cui spero verrà fatta chiarezza.
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