N. 16/2015 - Londra Sera

THANKS TO CARLO AND
MARCELLO DISTEFANO
Italian food first gained
an international reputation when Catherine de
Medici went to France in
1533, at the age of fourteen, to marry King Henry
II, taking with her a large
dowry and a small army
of cooks and kitchen
helpers. The future fame
of French cuisine was
in no small part derived
from the activities of
these Italian cooks in the
French royal kitchens,
moulding two culinary
tradition into one which
was to dominate the
gastronomic world for
hundred of years, till the
original Italian cuisine
displaced that myth of
Gallic superiority. Bearing in mind all those British aristocrats who extolled the varied charms
of Italy when doing the
Grand Tour, perhaps it
isn’t surprising that the
British have inherited an
enthusiasm about food
from the land of love,
sunshine and Mediterranean delicacies. These
days, no British city is
complete without its
San Carlo Restaurant, a
sure sign that the AngloSaxon palate has become
more discerning and has
started to appreciate
the pleasure of the real
thing.
The legendary entrepreneur Carlo Distefano
Sito Ufficiale: www.londrasera.london
and his son Marcello,
born with the restaurant
business in his blood,
have made their mark
on the London scene,
opening stunning new
restaurants in premier
locations: Signor Sassi in
Knightsbridge Green, San
Carlo Cicchetti in Piccadilly and the recent San
Carlo Cicchetti Covent
Garden, running almost
half the length of the
street.
San Carlo Cicchetti offers real Italian cooking
in a relaxed and informal environment, having been designed to
combine the warmth and
welcoming ambience of
the best neighbourhood
eateries with the style
and attention to detail
of contemporary Italian
restaurants. It took five
months to develop, the
undertaking costing several millions of Pounds.
San Carlo Restaurants
in England are places
where people know they
can relax without feeling
overwhelmed by the stiff
and often stifling formality to be found in many
of the more expensive
establishments. The San
Carlo Group is now expanding worldwide, and
has been recognized in
the business page of
‘The Sunday Times’ Profit
Track 100.
Grafica: www.fotographic.eu
2
LONDRA SERA
3
LONDRA SERA
Con l’Anno europeo per lo Sviluppo, proclamato
per il 2015 dal Consiglio e dal Parlamento Europeo con il motto “il nostro mondo, la nostra
dignità, il nostro futuro”, per la prima volta l’Unione Europea dedica un anno tematico alla sua
azione esterna, e in particolare alla dimensione
della cooperazione allo sviluppo, con l’obiettivo
di informare, sensibilizzare, coinvolgere i cittadini europei sui temi della cooperazione e dello sviluppo globale. Ogni mese dell’Anno sarà
dedicato a specifiche aree tematiche prioritarie
per l’azione della cooperazione allo sviluppo:
in tale contesto, il mese di marzo è dedicato al
tema di Genere.
In molte parti del mondo, il semplice fatto
di nascere donna costituisce una situazione di
svantaggio. Molte donne subiscono discriminazioni durante tutta la loro vita: per esempio
vengono tenute lontano dalla scuola da giovani,
non possono accedere a posti di lavoro retribuiti
in modo dignitoso, una volta cresciute, né a servizi sanitari di base per sé e i propri figli, e vengono private del diritto alla protezione sociale
e all’eredità in età avanzata. Eppure, offrire alle
ragazze le stesse possibilità di accesso all’istruzione che hanno i ragazzi, e alle donne le stesse
risorse e opportunità degli uomini, sarebbe un
bene per l’intera comunità. Ciò è particolarmente importante nei paesi e nelle comunità
più poveri, dove le donne spesso sono la spina
dorsale della vita economica. Lottare contro la
discriminazione di genere non è solo moralmente giusto, è anche economicamente intelligente.
A tal scopo, a Riga la Presidenza di turno lettone dell’Unione Europea ha promosso un evento ad alto livello sulla questione femminile e sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di individuare
politiche europee finalizzate idonee a garantire
la parità dei diritti e l’accesso al mercato delle
donne, nonché a trovare le risorse economiche
per sbloccare il potenziale delle donne. L’evento ha costituito l’occasione per fare il punto sui
risultati raggiunti finora, a quasi un anno dalla
scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e a vent’anni dall’adozione della Piattaforma d’azione di Pechino del 1995.
Anno Europeo
per lo Sviluppo
Presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea a Roma è stato presentato
il Rapporto Eurobarometro sull’Italia. Il sondaggio effettuato dall’8 al 17 novembre è
stato condotto contemporaneamente nei 28 paesi membri dell’Unione Europea più i sei
paesi candidati: la Turchia, la Repubblica di Macedonia, l’Islanda, il Montenegro, la Serbia
e l’Albania.
Il rapporto nazionale elaborato sulla base dei sondaggi condotti dall’Eurobarometro
standard 82, riporta le opinioni del campione italiano sulle priorità politiche della Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker, (occupazione, crescita e investimenti,
mercato
unico digitale, unione dell’energia e
del clima,
mercato interno,
unione
economica
e monetaria, accordo
di libero
scambio UEUSA-TTIP,
giustizia e
diritti fondamentali,
migrazione, l’UE
a livello
m o n d i a l e,
c a m biamento
democratico) che sono state raccolte in quattro filoni principali: economia e lavoro, dimensione esterna dell’UE, democrazia, fiducia e comprensione delle istituzioni europee.
Innanzitutto dal sondaggio emerge - spiega EuropaRegioni, newsletter dell’AICCRE,
Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa - che gli italiani
(41%) sono più pessimisti degli europei (28%); questo dato fa riflettere se si aggiunge che
il 51% afferma di non sentirsi neppure cittadino dell’UE e il 67% dice di non conoscere
i suoi diritti di cittadino europeo. Percentuali spesso determinate dalla scarsa informazione sui temi europei: il 68% degli italiani vorrebbero saperne di più. Sostanzialmente
gli italiani vogliono conoscere il funzionamento dell’UE e riconoscono i valori importanti
quali pace, democrazia e diritti umani ma in realtà non sanno bene dove e come cercare
le informazioni. È sempre la televisione, in ogni caso, il principale mezzo di informazione
in Italia: secondo il 54% degli intervistati, il ‘piccolo schermo’ copre sufficientemente le
questioni dell’UE. Disoccupazione e situazione economica restano le questioni che destano maggiore preoccupazione per gli italiani (60% e 37%) ma perdono intensità rispetto
al sondaggio di giugno 2014. Un dato scontato considerata la crisi nazionale che porta gli
italiani a sentirsi oltre che euroscettici anche pessimisti.
Per quanto riguarda l’economia, una maggioranza compatta, l’88%, approva le riforme per modernizzare il mercato del lavoro e per rilanciare l’economia. Gli italiani sono
favorevoli ai piani della Commissione europea per promuovere gli investimenti privati
attraverso fondi pubblici. In più, appoggiano le sfide europee in materia di energia, industria e economia digitale. Ma il 63% del campione crede che l’UE sia responsabile delle
politiche di austerità in Europa sebbene la maggior parte degli intervistati italiani mostri
un certo sostegno per le misure con cui l’UE esercita la politica economica. C’è chi è
favorevole al controllo preventivo dei bilanci nazionali da parte di Bruxelles (56%) e chi
pensa che la riduzione del debito pubblico e del deficit siano priorità che non possono
essere rimandate (81%).
Gli italiani
euroscettici
e pessimisti
Following recent expansion, the San Carlo Group is now recruiting
qualified restaurant staff worldwide. We are looking for General
Managers, Assistant General Managers, Head Chefs, sous-Chefs.
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4
LONDRA SERA
Durante una riunione svoltasi presso l’Holiday Inn di Wimbledon Carmine Supino, vice presidente dell’International Maîtres Association
Hotel Restaurant, ha lanciato il seguente messaggio: “Come sapete,
ho sempre lavorato in alberghi e di questo mi posso ritenere fortunato, perché mi
ha dato la possibilità di lavorare
in Europa e qui a
Londra. Per primo voglio dirvi
che i clienti sono
tutto. Senza di
loro
nessuno
avrebbe avuto
una carriera ed
il campo ristorativo e l’industria
alberghiera non
sarebbero esistiti. Per coloro
che hanno un
ristorante
o
un’albergo, le
domanda
da
farsi sono ‘come
ritenersi la clientela? Cosa bisogna escogitare
per farli ritornare
e convincerli a
consumare i nostri prodotti italiani?’. Logicamente non tutti
sono attratti o
fiduciosi dei nostri prodotti visto
quello che è successo in passato
con alcune bevande e alimenti.
Quindi al cliente bisogna dargli ciò che richiede, senza dirgli bugie.
L’IMAHR in Italia sta cercando di fare del suo meglio per promuovere
sempre di più il ‘Made in Italy’. Ad esempio, c’è la sezione IMAHR in
Polonia che con l’ambasciata sta organizando un’esibizione, di cui alcuni di voi ne sono al corrente, anche se ho capito che non c’è interessamento. Per l’Expo 2015 a Milano, le sezioni di Roma, Rimini, Puglia
e Agrigento saranno presenti e rappresenteranno l’IMAHR. Alla nos-
purtroppo non ha risposto per niente. Personalmente, penso che sia opportuno menzionare tre cose importanti in un’associazione: primo, lavorare assieme; secondo pensare fuori del quadrato e farne sempre una
virtù; terzo, usare le circostanze del momento e soprattutto farle funzionare per l’associazione.
A volte si hanno delle idee
e si pensa che non funzionano, senza neanche considerarle. Invece bisogna
ricordarsi che qualsiasi
idea ha il potenziale di
farne nascere una migliore,
quindi si dovrebbe sempre
discutterne con l’esecutivo.
Nell’IMAHR UK ancora siamo in cerca di questa idea
per iniziare sulla strada del
successo. Ad esempio, cosa
fare per convincere i giovani ad entrare nella nostra
associazione ed invogliarli
di più a scoprire cosa offriamo in paragone alle altre
associazioni. Come trasformare il metodo di lavorare
per migliorare l’ambiente
di lavoro e diminuire i costi. Le sezioni IMAHR sono
presenti in quasi tutta Italia; vi ricordo che dico che
siamo ormai abbastanza
riconosciuti come professionisti, con un’eccellente
collettività ed una buona
reputazione. Quest’ultima
bisogna assicurarsi che rimanga. Quindi dobbiamo
continuare a mantenere
questo livello di eccellenza
etica nella professione,
ispirando sempre più fiducia ed aiutando quei pochi ancora non professionisti a diventarlo. Ecco
con questo ultimo pensiero concludo, vi ringrazio e vi auguro buon
proseguimento”.
IMAHR:
IDEE PER L’OSPITALITÀ
tra riunione di dicembre fu menzionato questo, ed a suo tempo inviai
una circolare chiedendo se qualcuno dei nostri soci fosse disposto a
partecipare. Alcuni hanno risposto negativamente e la maggior parte
EXCELLENCE
MADE
IN ITALY
Laura Bianchini, Manager 20 Ways - Excellence Made
in Italy, e Stefania Farina, Marketing & Event Manager
Sagitter One, la boutique dell’ospitalità per avere successo nell’industria alberghiera e della ristorazione, fotografate durante l’evento promozionale del Trentino
a Londra.
RIAPRE LOCANDA LOCATELLI
Alessandra Pino, Communications Manager di Giorgio Locatelli, e Katy fotografati ad ExCel, all’occasione
dell’International Food & Drink Event, dove Giorgio,
unico Chef italiano stella Michelin di Londra, ha
festggiato la riapertura della sua Locanda di Seymour
Street. London W1. Nell’altra foto, una caratteristica espressione di Giorgio Locatelli durante una dimostrazione pubblica.
WINE & FOOD
PROMOTIONS
Antonio Tomassini (Wine & Food Promotions), al
padiglione Italia per promuovere i prodotti pugliesi
durante l’IFE (International Food Exhibition), rinnomata fiera internazionale alla quale ha partecipato
il mondo dell’industria alimentare.
FIM 2015
LONDRA SERA
5
“Londra Sera” in distribution at the
international music fair
This year again, the music exhibition “FIM 2015” (FIM: Fiera Internazionale della Musica https://it-it.facebook.com/fimfiera) will take place
in Genoa, Italy, on 15th, 16th and 17th May 2015. At the “FIM 2015”
will gather all the major names involved in the Italian and International
music industry; since its first appearance in 2013, the FIM is gathering
momentum every year. What is interesting about the FIM is the approach that the organizers wanted to adopt in the setting of the event,
which is intended to work as a bridge between the producers, the makers and the
final users, all of them part of the music industry.
Fans of live music will have the chance to watch live performances of different
music genres, on the many stages that surround the main building. The internal
facilities will offer all the latest products and news of the industry, catering services,
seminars and meetings, where professionals in various fields of the music world will
share their knowledge and will debate with the public. Radio and video stations
from all over Italy will broadcast from the venue, hosting their shows live from the
Genoa›s «Fiera del Mare» (The area where the event will take place), both using
traditional technology and the Internet.
Anyone who is missing the old vinyl LPs and still loves the CDs that are now
slowly disappearing in favour of digital downloadable music, will find some comfort
in knowing that they might find at last what they have been looking for at the FIM
2015. Musicians, DJs and technology fans will have a wide choice of instruments
and the latest equipment available to play with, along with seminars and workshops where it will be possible to test their skills and get tips from professionals
(including singing coaches or drum players).
For people interested in the latest mixing techniques or innovations, there will be
a chance to interact with producers and audio engineers who will try to meet the
requests and talk to everyone; legal support will also be present for those who want
to be up to date with the most recent laws governing the music industry.
“Londra Sera” will be there with a stand and the newspapers will be available
for the public; at the end of the three days› event, we will also write a reportage.
For those of you already in Italy for EXPO 2015, it’s worth keeping in mind that the
Ligurian Riviera is only two hours from Milan; so why not attend both events, and
also enjoy the seaside and the local gastronomic delights, such as Pasta al Pesto
and focaccia.
Eden Clemente
At L’ARTE DI CUCINARE we can fulfill any requirements for a small or large party (up to 80 people), in a comfortable and relaxed
atmosphere, either for a romantic occasion or a casual evening with friends and family.
Carlo Barbieri will always give you a warm welcome.
6
LONDRA SERA
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Tel 0844 257 0345
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Tel 020 7373 2219
LONDON AIRPORTS
London Heathrow
International Airport
Tel 0844 3351801
www.heathrowairport.com
London City Airport
Tel 020 7646 0088
www.londoncityairport.com
Gatwick Airport
Tel 0844 335 1802
www.gatwickairport.com
London Luton Airport
Tel 0158 240 5100
www.london-luton.co.uk
Stansted Airport
Tel 0844 335 1803
www.stanstedairport.com
UK AIRPORT
BIRMINGHAM
International Airport
Tel 0844 576 6000
www.birminghamairport.co.uk
EXETER
International Airport
Tel 0139 236 7433
www.exeter-airport.co.uk
LIVERPOOL
John Lennon Airport
Tel 0871 521 8484
www.liverpoolairport.com
MANCHESTER AIRPORT
Tel 0871 271 0711
www.manchesterairport.co.uk
EDINBURGH AIRPORT
Tel 0844 481 8989
www.edinburgairport.com
GLASGOW AIRPORT
Tel 0844 481 5555
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BELFAST
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Tel 0289 448 4848
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through ‘Londra Sera’ or ‘Daily Italian’
(the Editor)
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LONDRA SERA
Associazioni:
iscrizioni all’albo
consolare entro il 7
maggio
Dopo i Comites, gli italiani all’estero dovranno
eleggere il nuovo CGIE. Ad eleggere il Consiglio
Generale degli Italiani all’Estero sarà, per ciascun
Paese, un’assemblea formata dai componenti dei
Comites e da rappresentanti delle associazioni.
Ma non tutte. Possono partecipare al voto solo le
associazione che, costituite da almeno 5 anni, si
siano iscritte nell’apposito albo consolare entro
il prossimo 7 maggio, data confermata all’Aise
dall’Ufficio I della Dgit del Ministero degli Esteri. L’iscrizione all’albo è prevista dal secondo comma dell’articolo 13 della legge istitutiva del CGIE –
modificato dal D.P.R. 329/98, che recita: “le associazioni i cui rappresentanti possono essere designati
come membri dell’Assemblea, devono essere iscritte
in apposito registro presso la Rappresentanza diplomatica o consolare, da cui risultino la data di costituzione, le finalità statutarie, il capitale sociale e i
nominativi dei rappresentanti legali. Esse devono
essere operanti nel Paese da almeno 5 anni - art. 7,
comma 1”. L’articolo 14, invece, stabilisce che “nei
Paesi in cui non sono costituiti i Comites, le associazioni delle comunità italiane ivi operanti da almeno cinque anni propongono, alla rispettiva Rappresentanza diplomatica, un numero di nominativi
doppio di quello previsto nella tabella allegata alla
presente legge per la scelta definitiva dei membri
del CGIE assegnati a quel determinato Paese in conformità a quanto previsto dall’articolo 4, comma 4”.
L’assemblea che in ogni Paese eleggerà i propri
consiglieri deve riunirsi “entro un termine di quattro mesi dall’insediamento dei comitati degli italiani
all’estero ed è convocata dal Capo della Rappresentanza diplomatica con un preavviso di almeno venti
giorni”.
Facilitazioni sulla
casa in Italia per gli
iscritti all’AIRE
Da quando è stata diffusa la notizia delle facilitazioni delle quali godranno, da quest’anno, i pensionati
italiani emigrati iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) per l’IMU, la TASI e la TARI
sulla loro abitazione in Italia, in moltissimi hanno
contattato i vari circoli della UIM e le sedi del patronato ITAL UIL per saperne di più in merito. Ma,
soprattutto, per essere informati degli adempimenti
necessari per farsi riconoscere dall’Ufficio Tributi
competente il requisito di “pensionato” previsto
dall’articolo 9/bis del Decreto Legge 28 marzo, n.47.
Purtroppo la citata normativa non specifica
niente a tale proposito e siamo tutti in attesa di
conoscere quale sarà la documentazione che verrà
richiesta dagli Uffici Tributi dei Comuni italiani. Proprio in conseguenza di questa lacuna bene ha fatto
il presidente nazionale della UIM, Mario Castellengo, ad intervenire presso la Direzione Generale
degli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Italiana (Maeci) ed al
presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani (ANCI) per avere chiarimenti in merito. Anche perché sembra che alcuni Comuni, già interpellati da qualche emigrato, siano addirittura ancora
all’oscuro di questa legge del parlamento italiano.
Da quanto ci risulta, una reazione da parte della
DGIEPM del Maeci c’è già stata poiché la stessa,
evidentemente preoccupata per la funzionalità
della rete consolare, ha immediatamente girato il
quesito posto dal presidente della UIM all’Agenzia
delle Entrate affinché dia le indispensabili direttive sia allo stesso Maeci - la cui rete consolare
italiana si troverà sicuramente coinvolta anche
in questa tipologia di problema (fiscale) da parte
di quei pensionati emigrati italiani proprietari di
una abitazione in Italia - nonché, ovviamente, agli
oltre ottomila comuni italiani che dovranno accettare la documentazione prodotta dagli interessati a dimostrazione del requisito di “pensionato”
per usufruire delle facilitazioni fiscali sulla casa.
Da parte del sottoscritto sorge spontanea la
domanda se non fosse stato più semplice che il legislatore, invece di indicare come beneficiari di queste
facilitazioni i “pensionati”, avesse fissato una determinata età anagrafica (per esempio 65 anni) e
limitato la probabile richiesta di un’attestazione ad
hoc solo per i titolari di una pensione di invalidità o
per superstiti. Ma, appunto, sarebbe stato più semplice e questa è da sempre una parola sconosciuta
alla burocrazia, sicuramente a quella italiana!
(Dino Nardi, coordinatore UIM Europa e
membro CGIE)
IX edizione Premio
Pietro Conti “Scrivere
le Migrazioni”
Il premio Pietro Conti “Scrivere le Migrazioni”, promosso da Filef e Regione Umbria, nacque per dare
voce alle donne e agli uomini protagonisti dell’emigrazione italiana, per conservarne la memoria
rendendola patrimonio di tutti. Negli anni il Premio
Pietro Conti, giunto alla nona edizione, è diventato
sempre di più un territorio libero di scrittura, che
ha come unica frontiera quella dell’esperienza di
chiunque lasci il proprio Paese alla ricerca di una
vita migliore, di tutti i migranti. Il premio ha una
cadenza biennale e due sezioni di concorso: Narrativa e memorialistica; Studi e ricerche. La scadenza
è il 31 luglio 2015. Qui di seguito il testo del bando
di concorso.
- Articolo 1: La Regione Umbria bandisce la nona
edizione del Premio “Pietro Conti”, intitolato al primo Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria,
il quale si impegnò con coerenza e con passione,
sia a livello regionale che nazionale, per il riconoscimento e la tutela dei diritti dei cittadini migranti.
La Regione si avvale della collaborazione della FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e
Famiglie) per la promozione e diffusione del bando,
la raccolta degli elaborati e l’organizzazione della
premiazione; della collaborazione dell’ISUC (Istituto
per la Storia dell’Umbria Contemporanea) e del Museo regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” per la
pubblicazione e diffusione del volume contenente
gli elaborati premiati e segnalati e per la sua utilizzazione a fini didattici.
- Articolo 2: Il premio “Pietro Conti” prevede due
sezioni. ‘Narrativa/Memorialistica’, avente ad oggetto racconti o descrizioni in forma letteraria, fatti,
situazioni, stati d’animo ed esperienze di vita nel
contesto migratorio, ovvero biografie, autobiografie
che descrivano, con la precisione e i riferimenti dovuti, esperienze migratorie autenticamente vissute
e realmente accadute. ‘Studi e Ricerche’, aventi per
oggetto l’emigrazione italiana e l’immigrazione in
Italia svolti in qualsiasi università, centro di ricerca ed istruzione superiore italiana o straniera o da
singoli studiosi. In questo caso, ove il lavoro fosse
redatto in lingua straniera o fosse di dimensione
ed ampiezza eccedenti quanto specificato dal successivo Articolo 4, il concorrente dovrà, a sua cura,
inviare un estratto in lingua italiana non superiore
alle 15 pagine corredato della bibliografia e di una
scheda informativa sul lavoro da cui proviene.
- Articolo 3: Può partecipare al Premio “Pietro Conti” chiunque sia interessato sia che risieda in Italia
o all’estero.
- Articolo 4: Gli elaborati dovranno essere inediti,
dattiloscritti in lingua italiana per un massimo di
55.000 caratteri, spazi inclusi, pena l’esclusione
dalla valutazione e dovranno recare esplicitamente
nell’intestazione, accanto all’eventuale titolo, la sezione alla quale intendono concorrere (a. Narrativa/
Memorialistica; b. Studi e Ricerche).
- Articolo 5: Gli elaborati dovranno pervenire, in triplice copia anonima e in versione Word su CD, alla
Segreteria del Premio “Pietro Conti”, presso la Filef
– Viale di Porta Tiburtina, 36 - 00185 Roma – Italia,
entro e non oltre il 31 luglio 2015 accompagnati da
una busta chiusa contenente le indicazioni anagrafi-
che e un breve curriculum personale dell’Autore. Gli
elaborati non verranno restituiti agli Autori.
- Articolo 6: La Giuria del Premio è composta da 7
esperti; 3 nominati dalla Regione Umbria, 2 dalla
Filef e 2 dall’Isuc. L’assegnazione dei premi e la
proclamazione dei vincitori avverrà con voto a maggioranza dei componenti. L’operato della Giuria è
insindacabile. La Giuria, per ciascuna sezione, potrà
assegnare premi ex equo. In tal caso i relativi importi saranno equamente suddivisi. Altri elaborati,
che per le loro caratteristiche letterarie, di documentazione o di ricerca risultino avere un pregio
significativo, potranno essere segnalati dalla Giuria
per essere pubblicati insieme agli elaborati vincitori
delle due sezioni del concorso.
- Articolo 7: I premi ammontano complessivamente a €5.000,00 così ripartiti: Sezione Narrativa/Memorialistica €2.500,00 (€1.500 al vincitore, €1.000
al secondo classificato); Sezione Studi e Ricerche €
2.500,00 (€1.500 al vincitore, €1.000 al secondo classificato). Agli interessati verrà data comunicazione
scritta. I vincitori garantiscono la loro presenza alla
cerimonia di premiazione che si terrà in Umbria.
- Articolo 8: La partecipazione al concorso implica
l’accettazione integrale del presente bando e, in
particolare, la cessione dei diritti d’autore e della
proprietà letteraria alla Filef, all’Isuc e alla Regione
dell’Umbria, che potranno utilizzarli liberamente citandone l’autore.
Per informazioni: FILEF Segreteria Premio
Pietro Conti, Viale di Porta Tiburtina, 36
- 00185 Roma, Italia - Tel +39 06 484994 Email: segreteriafilef@yahoo.it .
Nuova composizione
del CGIE
“Sulla nuova composizione del Consiglio Generale
degli Italiani all’Estero non ho ritenuto utile intervenire pubblicamente se non per rivolgere un appello,
anche dopo aver sentito il Comitato di Presidenza
dello stesso in audizione alla Camera, a non dividersi sui numeri e a portare la discussione su un piano
capace di assicurare una rappresentanza globale,
prefigurando anche le linee di una sua radicale riforma. Temo che il Ministero degli Esteri, con la sua
azione, abbia dato l’idea di voler riportare la rappresentanza comunitaria negli ambiti angusti dell’AIRE
e di voler trasformare il CGIE in una sorta di micro-
cosmo della cittadinanza, più che dell’italianità nel
mondo, come dovrebbe essere. Non erano questi i
presupposti per i quali è nato e andrebbe oggi profondamente riformato.
Credo sia anche l’epilogo di una stagione “culturale” in cui la rappresentanza comunitaria, non legata in maniera diretta alle forze politiche, trovava
spazio di discussione e conoscenza nei COMITES e
coordinamento globale nel CGIE. Sarà difficile, anche se ci metteremo buona volontà, avere uniformità di valutazioni e unità di intenti. Non mi pare,
tra l’altro, che l›unanimità si sia trovata nello stesso
CGIE, nonostante il generoso sforzo del segretario
generale Carozza, che ringrazio. Uno sforzo – il suo
- che va apprezzato perché va in direzione di una più
ampia e articolata rappresentatività dell’organismo,
ma che ovviamente lede gli interessi delle rappresentanze di Paese.
Ho la sensazione che sia in atto un tentativo
di trasferire le responsabilità sui parlamentari eletti
all›estero, come spesso è accaduto di fronte a scelte
difficili. Per quanto mi riguarda, non mi presterò a
questo gioco. Il diritto di critica è una prerogativa
anche di chi fa parte della maggioranza. Per questo
voglio chiarire che non si tratta di posizioni di parte
perché ho ribadito a suo tempo che avrei preferito
riformare in maniera drastica i COMITES e il CGIE,
anziché procedere con questa serie cumulativa di
errori e disattenzioni.
Il combinato disposto di un crescente distacco
dalla politica, di un analogo scarso interesse per
una rappresentanza di base fine a se stessa e slegata da ogni reale potere di intervento, i tanti ritardi e rinvii, la serie interminabile di errori, ostacoli
ed inefficienze, hanno portato ad un risultato che
non può certamente trovarci soddisfatti e lasciarci
tranquilli.
Parlare di AIRE come se questa fosse la base
del vivere comune, dimenticando gli oriundi, coloro
i quali all›AIRE non si iscrivono, i ricercatori e professionisti, tutto quel mondo che merita rispetto ed
attenzione, significa relegare alcuni Paesi a semplici
testimoni della rappresentanza, escluderne altri e
soprattutto non dare visibilità ad aree geo-politiche
strategiche in cui sarebbe importante dare voce alla
crescente presenza italiana. In conclusione, credo sia
sempre più urgente assumere l’impegno di mettere
in cantiere prima possibile una riforma complessiva
della rappresentanza di base e intermedia”.
(Marco Fedi, Deputato Pd eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide)
LA RICETTA DELLA SETTIMANA
Torta ai frutti di bosco
Ingredienti (per 6 persone): 400 g di pasta frolla fresca; 14 fragole; un cestino di lamponi; un
cestino di ribes rosso; 200 g di cioccolato fondente; un dl di panna
Esecuzione: Stendere la pasta frolla sul piano di lavoro infarinato e tirare una sfoglia di 1/2
centimetro di spessore. Trasferirla con delicatezza su una teglia rivestita con carta da forno. Cuocere
in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti.
Tritare grossolanamente il cioccolato, scioglierlo in un pentolino a bagnomaria e lasciarlo raffreddare.
Montare gli albumi con un pizzico di sale e 40 g di zucchero a velo fino a ottenere una meringa
lucida e molto densa. Amalgamarla con molta delicatezza al cioccolato sciolto. Montare la panna,
unirla al composto di cioccolato e far raffreddare la mousse in frigorifero per almeno 30 minuti.
Sciacquare la frutta e asciugarla. Disporre al centro della torta la mousse di cioccolato. Ricoprirla
completamente con le fragole tagliate a metà, i lamponi e il ribes. Spolverizzare la torta con lo
zucchero a velo.
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Un’esposizione straordinaria che conferma
l’attenzione del Vittoriano per la pittura italiana del
Ventesimo secolo: Roma accoglie l’opera di Giorgio
Morandi dopo la mostra postuma curata da Cesare
Brandi alla Gnam di Valle Giulia nel 1973. “Giorgio
Morandi 1890-1964”, al Complesso del Vittoriano
fino al 21 giugno 2015, documenta la vicenda artistica del pittore bolognese attraverso un numero
cospicuo di opere di grande rilevanza che provengono da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private, inclusi alcuni capolavori meno
noti al grande pubblico concessi eccezionalmente
in prestito e accostati in modo inedito secondo un
progetto mirato, pensato appositamente da Maria
Cristina Bandera per questa occasione romana. Un
percorso, quello del Vittoriano, iniziato nel 2012 con
Renato Guttuso, proseguito nel 2013 con la mostra
dedicata a Cézanne e ai pittori italiani che dal padre
dell’impressionismo trassero ispirazione e nel 2014
con la mostra “Mario Sironi. 1885-1961”.
La mostra, che nasce sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica Italiana, si avvale del
patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ed è affidata a Maria
Cristina Bandera, direttrice della Fondazione Longhi
e specialista di Morandi a cui si devono le ultime
grandi mostre internazionali (New York, Metropolitan Museum, 2008; Bologna, MAMbo, 2009; Lugano, Museo d’Arte della Città, 2012; Bruxelles, Bozar,
2013), la rassegna ripercorrerà l’intero cammino
dell’artista, attraverso una nutrita selezione di opere.
Accanto ai dipinti ad olio – oltre 100 – sono riunite in un percorso di lettura critica anche le opere
incisorie, attestazione di una attività non secondaria
ma parallela a quelle pittorica che valse a Morandi
nel 1953 il riconoscimento internazionale del Gran
Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo
in Brasile. Le incisioni sono eccezionalmente affiancate dalle rispettive matrici in rame provenienti
dall’Istituto Nazionale per la Grafica, abitualmente
non esposte al pubblico per ragioni conservative. È
inoltre presente una sezione notevole di finissimi
disegni e di acquerelli, vere e proprie opere autonome dall’asciuttezza espressiva e esiti assoluti della ricerca costante di essenzialità di Morandi.
Le opere provengono da importanti musei –
tra cui il Museo Morandi, l’istituzione ufficiale
dell’artista bolognese, il Centre Pompidou (Parigi), i
Musei Vaticani, la GAM – Galleria Comunale d’Arte
Moderna (Roma), la Galleria degli Uffizi (Firenze),
la Pinacoteca di Brera (Milano), il MART - Museo
d’Arte Moderna e Contemporanea (Rovereto), la
Pinacoteca Nazionale di Siena, il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi (Cortina d’Ampezzo), la Civica
Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello
Sforzesco (Milano) – da Fondazioni importanti
come la Fondazione Longhi (Firenze), la Fondazione
Magnani Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma)
e la Fondazioni Spadolini(Firenze), e da prestigiose
collezioni private. Nel percorso espositivo sono previste anche due sezioni con documenti d’archivio
dedicate ai rapporti epistolari e critici di Morandi con
Roberto Longhi e Cesare Brandi, i due grandi storici
dell’arte che per primi sottolinearono l’importanza
dell’opera di Morandi.
LONDRA SERA
Giorgio Morandi
LONDRA SERA
Dopo 40 anni a Roma con
una mostra straordinaria
Nell’altra pagina
dall’alto in basso e da
sinistra a destra in senso
orario:
Natura morta 1957
La strada bianca (Paesaggio) 1941
Paesaggio 1927
Natura morta 1932
Paesaggio (Paesaggio con i
fili della luce) 1940
Natura morta 1957
In questa pagina, da
sinistra a destra:
Paesaggio 1942
Fiori 1950
Natura morta 1914
(particolare)
Il percorso espositivo si propone di delineare e
presentare ad un pubblico allargato la modernità e
il complesso itinerario intellettuale ed emotivo espresso da Morandi, oltre che in un suo ‘autoritratto’,
con i suoi motivi, sempre ripetuti ma sempre costantemente rinnovati: ‘nature morte’ – talora di conchiglie –, ‘paesaggi’ e ‘fiori’. L’artista si concentra,
infatti, su pochi temi consueti, motivando così la
sua scelta: «Gli stessi titoli che ho scelto per queste
opere sono convenzionali, come Natura morta, Fiori
o Paesaggio, senza alcuna allusione alla bizzarria o
a un mondo irreale». Temi che proprio per la presa
di distanza dal narrativo e da poetiche sociali, fanno
della sua un’arte che travalica la contingenza per divenire universale, così da consegnare Morandi a un
destino di attualità.
Le opere in mostra sono state scelte per essere
presentate secondo un accostamento molto mirato,
al fine di mettere in evidenza – in una lettura inedita,
ma anche in una successione meticolosa e approfondita – lo sviluppo dei temi affrontati dal maestro, così da offrire ai visitatori la possibilità di indagare il modus operandi di Morandi e di ricostruirne
l’universo artistico. In quest’ottica, allo scopo di offrire una lettura attuale e aggiornata, un’attenzione
particolare è rivolta a evidenziare e ad accostare
tra loro opere caratterizzate dalle sottili variazioni
di uno stesso tema all’interno dei diversi generi pittorici trattati dall’artista.
La rassegna, distribuita in un ordine cronologico
e tematico, intende ripercorrere l’intero cammino
compiuto da Morandi e include opere espresse con
differenti tecniche: pittura, incisione, acquerello e
disegno. Attività, o meglio ricerche, svolte in parallelo, spesso intersecate. Si parte dalle prime opere,
realizzate nel solco delle avanguardie e della
tradizione italiana, per giungere a quelle degli ultimi
anni, caratterizzate da una progressiva rarefazione e
pervase da un’inquietudine tutta moderna. «Credo
che nulla possa essere più astratto, più irreale, di
quello che effettivamente vediamo. Sappiamo che
tutto quello che riusciamo a vedere nel mondo oggettivo, come esseri umani, in realtà non esiste così
come noi lo vediamo e lo percepiamo». In queste
parole si condensa il credo pittorico dell’artista.
Morandi nacque e morì a Bologna (1890-1964) in
un’apparente solitudine che tuttavia non gli impedì
di entrare in contatto con altri artisti e di misurarsi
con la loro esperienza. La mostra dà conto della sua
attenzione per i grandi maestri italiani, da Giotto
e Masaccio a Piero della Francesca e Caravaggio,
fino alla scoperta della moderna pittura francese, e
in particolare di Cézanne: a partire dalle sue “Bagnanti” Morandi si cimentò nella rappresentazione
della figura umana, che poi abbandonò ben presto
limitandosi a qualche raro autoritratto.
La primissima e personale adesione al Futur-
ismo e la conoscenza delle illustrazioni di opere di
Picasso e Braque si riflette in alcune sue rarissime
opere degli anni d’esordio che saranno presenti in
mostra. Nel 1917 conosce de Chirico e Carrà. Incontro chelo porta a elaborare, tra il 1918 e il 1919,una
sua personalissima “metafisica degli oggetti comuni”. Subito dopo anche Morandi partecipa a Valori
Pastici, movimento caratterizzato dalla ricerca di un
nuovo plasticismo. Già a partire dal 1920 si assiste
a un suo ritorno alla realtà e a una ricerca più autonoma e ormai svincolata dalle avanguardie. Negli
anni Trenta riceve i primi importanti riconoscimenti
critici. Nel 1930 ottiene per chiara fama la cattedra
di tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti
di Bologna, che manterrà per 26 anni. In questo
quarto decennio del secolo si dedica assiduamente
alle acqueforti e, nei suoi dipinti, alla ricerca sulla
materia pittorica. Risalgono a questo momento le
tele ricche di pastosità, opere che, come scrisse
l’amico e letterato Giuseppe Raimondi, “guardate in
controluce, aggiungono alla superficie di un dipinto
la densa trama di un tessuto”. Nel decennio successivo, quello attraversato dalla Seconda guerra mondiale, Morandi continua a rielaborare i temi consueti
della sua arte: Nature morte, Paesaggi e Fiori. Temi
a cui si dedicherà, in una ricerca costante, fino agli
ultimi anni della sua attività, in opere caratterizzate
da un processo di rarefazione e di spoliazione dei
dati del visibile e da un colore che diventa sempre
più sofisticato.
Il successo internazionale attestato dal premio
per la pittura ottenuto alla Biennale di San Paolo
del Brasile nel 1957, precedendo Marc Chagall, e
l’interesse crescente per la sua pittura da parte di
importanti collezionisti si riverbera nella presenza di
sue opere nei set della Dolce vita di Federico Fellini
nel 1960 e de La notte di Michelangelo Antonioni
nel 1961. Da questo momento l’attenzione per la
pittura di Morandi non farà che crescere attirando
l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso e
internazionale. Interesse stimolato dall’attenzione e
da sottolineature di rilievo da parte di pittori, registi
e letterati che ne riconoscono l’attualità. La sua capacità di “abitare il Tempo” è testimoniata, tra gli
altri, dagli scritti di Pier Paolo Pasolini, Paul Auster,
Don De Lillo e dalle parole dell’artista Giulio Paolini,
che nel suo testo (in catalogo) scrive: “Un quadro
di Morandi è piuttosto un “quadrante” che registra
e riferisce le ore, la luce e le ombre di ogni giorno,
posate sugli oggetti che di quel tal giorno si fanno
muti ma sapienti testimoni tra le pareti silenziose del
suo studio.”
Di un “miracolo della condivisione di un sogno”
parla il regista Ferzan Ozpetek, osservando come la
naturalezza quotidiana degli oggetti o dei brani di
paesaggio di Morandi divenga “universale” e si trasformi “in una cosa nostra”.
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FOTOGIORNALE
La Dash, la TLC (Therapeutica
Lifestyle Change) e il regime alimentare della Mayo Clinic: ai più
non diranno forse granché, ma
sono le diete migliori, le prime
tre della classifica stilata da un
gruppo di esperti americani, fra
cui nutrizionisti, diabetologi e altri
medici. In coda, invece la Dukan e la
Paleodieta. Quello delle diete è un business
enorme: ne esistono a migliaia, tutte diverse
e tutte un po’ uguali, e ne arrivano sempre di
nuove, dai nomi stravaganti, con la promessa comune di far tonare all’agognato peso forma. Per
mettere ordine in questo affollatissimo panorama e
fare in modo che chi cerca di dimagrire possa scegliere quella più giusta per sé, gli esperti arruolati da
‘US News Health’ hanno selezionato le migliori 35
diete, dando i voti a ognuna.
In classifica al primo posto si piazza la Dash,
acronimo per “approccio dietetico per combattere
l’ipertensione”: suggerisce le calorie da assumere in
base all’età e all’attività fisica, è ricca di frutta e verdura e povera di sale, avendo l’obiettivo fondamentale
di tenere sotto controllo la pressione. Per gli effetti
sulla salute i medici la premiano con un punteggio
di 4.1 stelle su 5. Conquista 4 stelle la TLC, che
dichiara guerra al colesterolo alto tagliando
drasticamente il consumo di grassi saturi: c’è
bisogno di tanta forza di volontà, ma anche
di un lavoro certosino di lettura delle tabelle
nutrizionali per riuscire a seguirla.
Si aggiudica la medaglia di bronzo
la dieta della Mayo Clinic (3,9 stelle),
che richiede di modificare il proprio stile di vita rimpiazzando le
cattive abitudini alimentari con
quelle sane. Subito dopo si piaz-
zano le più note Dieta
Mediterranea e
la Weight Watchers, mentre in coda alla classifica ci sono la Dukan, bocciata dagli esperti
che la considerano inefficace e troppo piena
di regole, e la Paleodieta, all’ultimo posto. Fuori
dalle ‘top 10’, anche altre diete famose come la
vegetariana (12.esima), la Slim Fast (14esima),
la vegana (22.esima), la Zona (23.esima) e la
Atkins (32.esima).
Il carosello delle diete
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FOTOGIORNALE
Inizia la stagione
balneare in Italia
Si chiama “Stars’n’Stripes” e tratta argomenti legati alle relazioni tra Italia e Stati Uniti il blog personale di Carmelo Cutuli recentemente lanciato in rete, nella sua forma definitiva, all’indirizzo http://www.cutuli.it.
Il blog, in lingua inglese, si rivolge principalmente a professionisti ed imprenditori interessati ai rapporti tra Italia e Stati Uniti, che possono aggiornarsi e condividere informazioni legate alle relazioni istituzionali e commerciali tra i due Paesi.
Numerosi gli argomenti trattati nel blog, come ad esempio gli
utilissimi “save the date” ovvero gli annunci, con un certo anticipo,
di eventi importanti; focus anche sulle “business partnership” e sui
rapporti di amicizia “Italy-USA friendship”; nella rubrica “newswire” vengono invece classificati i post relativi a notizie rilevanti
nei più svariati campi, sempre però relative agli argomenti trattati dal Blog; è inoltre presente un utilissimo “who’s who in Italy-USA relations” con i profili delle persone chiave nei rapporti tra i due Paesi ed anche una rubrica dedicata ai libri.
Il blog si presenta attraverso un layout essenziale
ed elegante volto a rendere i contenuti fruibili e
facilmente individuabili. A complemento
dell’attività del blog è inoltre presente un servizio di notificazione
dei post via e-mail diffuso agli
utenti iscritti al blog ed in contemporanea attraverso i social
network Linkedin e Twitter. “Obiettivo del blog - spiega
Cutuli - è quello di condividere
informazioni ed esperienze
nel mondo delle relazioni
istituzionali e commerciali con
gli USA. I rapporti tra i due Paesi
sono da sempre caratterizzati
da una profonda condivisione di
valori e da una forte integrazione
economico-finanziaria.
In
quest’ottica, «Stars’n’Stripes si pone
come un nuovo spazio indipendente
d’informazione e condivisione per
quanti nel nostro Paese siano interessati alle relazioni a stelle e strisce».
Sole e temperature in rialzo in Italia: sale la voglia di mare, quando ilcountdown per l’avvio della nuova stagione balneare è già cominciato.
Anzi, complice il clima mite degli ultimi giorni, diversi stabilimenti, soprattutto delle coste del Centro-sud (in prossimità dei grandi centri urbani o delle più importanti mete turistiche), offrono al pubblico, ormai
da Pasqua, servizi da lido attivi. A confermarlo il SIB (Sindacato Italiano
Balneari) secondo cui nel periodo delle recenti festività era aperto circa
il 60% degli stabilimenti balneari.
Un vero e proprio test della stagione estiva, afferma il sindacato,
che quanto a costi non registra particolari aumenti per l’estate 2015.
“I prezzi dei servizi di spiaggia sono sostanzialmente invariati rispetto
allo scorso anno”, dice il Sib confermando anche il ritorno di pacchetti
convenienti e offerte economiche, oltre ad altre tipologie di proposte
(ristorante, sale tv, tavoli da gioco per adulti, spazi di intrattenimento
riservati ai bambini, etc.) da parte di alcuni imprenditori per rendono
ancora più attraente la spiaggia dove portare la famiglia.
In media, un lettino o un ombrellone costa 10 euro il sabato e la
domenica (in settimana costa 5 euro. Il costo di una cabina è invece di
3.000 euro a stagione. Il risparmio per una famiglia di quattro persone
che vuole trascorrere i mesi estivi (da che finiscono le scuole) al mare,
a due passi da casa, cݏ davvero.
«La situazione economica generale, e quella turistica in particolare, ci impongono di considerare con estrema cautela i prezzi e, nel
contempo, ci impongono di mantenere alto il livello della quantità e
della qualità dei servizi offerti», osserva Riccardo Borgo, presidente del
Sindacato Italiano Balneari.
E per chi vuole assicurarsi uno ‹spazio garantito› anti-folla nel proprio lido preferito, la prenotazione del lettino e dell’ombrellone si può
fare anche online all’indirizzo www.sunbrellaweb.it, ammesso che la
struttura balneare sia registrata al sito.
“Stars’n’Stripes”: blog
sulle relazioni
Italia-USA
Professionista delle relazioni pubbliche e
giornalista, Cutuli è attualmente presidente
dell’Associazione di amicizia Italia-USA
‘The Watson Society’, membro del
board of directors dell’ItalianAmerican Chamber of
Commerce of Midwest (IACC Midwest
con sede a Chicago)
e consigliere del
presidente della Fondazione
Italia-USA.
Cutuli ha ricoperto cariche in importanti organizzazioni internazionali
di servizio, ricevendo la
prestigiosa Hixson Fellowship presso il Kiwanis
International ed il MST
Grade presso il Civitan International. Recentemente
è stato nominato fellow del
Think Tank italiano Competere.eu. 14
LONDRA SERA
LONDRA SERA
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AUSTRIA, BELGIO, BULGARIA, CIPRO, DANIMARCA, ESTONIA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, ITALIA, LETTONIA, LITUANIA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONTECARLO,
PAESI BASSI, POLONIA, PORTOGALLO, REGNO UNITO, REPUBBLICA CECA, ROMANIA, RUSSIA, SAN MARINO, SLOVACCHIA, SLOVENIA, SPAGNA, SVEZIA, SVIZZERA, UNGHERIA.
You might think that David Garrett is a violinist turned
rockstar to appeal to a wider audience. There is some truth
in it but only from the point of you of someone who doesn’t
fit easy categorization. He loves to break the mould. As a
matter of fact he is the one who achieved what others tried
before (think of Nigel Kennedy and, on another scale, Vanessa Mae) thanks to his incredible charisma. He has the
look, the presence and the quality of an entertainer who
knows how to engage with the public. But make no mistakes. Garrett is a talented musician, a fine interpreter of
Brahms and Paganini among the others, a composer, a
man whose talents was already clear at the age of ten. The
German American enfant prodige was given a violin at the
age of four and soon his parents realized that he could do
what most of us dream about in a life time. In his early
teens he signed a contract with the Deutsche Grammophon Gesellschaft and aged seventeen he moved to New
York by himself to further his studies at the Julliard School.
He went on winning a competition by composing a Bachstyle ‘toccata and fuga’ and by the early 2000 he was widely
recognized as a new phenomenon in the world of classical
and pop music.
We met him during his recent sold out tour of Italy (two
days in Turin at the Rai Auditorium and two days in Naples at the San Carlo theatre). In between rehearsals, David signs autographs, poses for selfies with his fans, give
endless interviews to journalists often repeating himself
but always gracious with whomever meets him. He is selfconscious of his enormous talent and he explains that in
order to play pop, rock and heavy metal music in a classical version (on his Stradivarius), you need to be an accomplished musician with a solid background. This is why
even his version of “Funiculi Funicula” seems to be pure
classic, just as any other sonatas. David Garrett loves his
public. The public loves David Garrett. The venues are always full of youngster (women above all) who might not be
familiar with the likes of Scarlatti or Vivaldi but they can
relate to him. He is a man of the present time. He is not
your idea of a violinist closed in his world of sounds for the
lucky few. He knows how to communicate with everyone
through his instrument and his music.
The Italian national radio did broadcast his concerto in
Turin on the 6th of March and, much to the surprise of the
commentators, the sms messages of the very demanding
music enthusiasts - maybe not too impressed with his long
blond hair, denim trousers, army boots and silver crosses were all of admiration for this violin virtuoso. David is a seriously good violinist above all. He wants the world to know
it. After all, you cannot improvise a Paganini’s “Caprice”.
He trains three to four hours every day. He spends most of
the year playing around the world. He arranges pop music
and plays with his band. He records CDs. He is looking for
anything which can challenge him; that includes interpreting Paganini’s character in last year’s “The Devil’s violinist”
which was his debut in the film industry but - as he states
– it will be the last of his performances behind cameras.
His natural environment is the stage and a David Garrett’s
show is a real experience. Don’t miss it if he’s in town, so
check his official website www.david-garrett.com .
“I had to play Paganini’s repertoire – says David -; he is
not the greatest composer but he opened the door to other
composers to use the violin in every possible way and in
order to play Brahms you need to play Paganini very well,
because it gives you the ease and the confidence to play the
violin concertos. While filming, I challenged myself with a
lot of Paganini’s music I played in the past. But I don’t want
to be an actor again. It was a good opportunity to celebrate
Paganini and bring his genius to an audience which might
not be familiar with him”.
ern, if you want to look at it this
way”.
- Why do you think you are so successful?
“Because I am very careful with
what I choose to record and perform. Everything you do has to
be classy and has to be done with
taste and dignity to the art. If you
are a good violinist and you have
the right goals it is possible to do
something outside classical music and still have a sense of quality. Quality always stands up in
your personal success”.
- Do your looks help you in any
way?
“Yes and no. Maybe it helps for
television and for people who
are not into classical music but it
By Sagida Syed
can have the opposite effect because there is a lot of prejudice
for a certain look. For instance,
if you don’t conform by wearing
the traditional garb, you might
not be asked to appear at some
venues, even though you are very
good. As far as I am concerned,
all that counts is the quality of
my performance and my professionalism”.
- Do you write your own music?
“I have done it for so many years
now so I am not going to stop”.
- Did you have to give up many
things?
“I made more sacrifices than other children had to, but I also accomplished something in
my life. Sacrifices make sense if you achieve your goal. Everybody should do the things that they are passionate about
because it is what will make them happy. Studying music
opens your mind. I would
encourage anyone but
everything in life should
be a mixture of passion,
fun and enjoyment so if
the enjoyment is gone it
is not good”.
- Do you think music lessons should be part of the
schools curriculum?
“I think music teaching
should be available in
State schools. A balanced
education is very important. But the parents
should provide some
kind of support as well if
the child shows particular abilities. My family
always encouraged my
efforts. I am fortunate because in my school there was music and sports on offer; I
ended up choosing the violin because I was good at it. The
main thing is that you should be able to choose”.
- Where will you be ten years from now?
“I hope that I will be as happy in my life as I am now. I always manage to express my creativity and that gives me a
lot of energy and satisfaction”.
David
Garret
in Italy
- You have been a child star. When did you make the conscious decision to become a professional performer?
“Every morning you wake up and it is a struggle: you need
to feel confortable with the instrument, with the repertoire
and with your own body. It’s a daily preparation which you
have to go through; until
now I have never felt I didn’t
want to do it any longer. But
you never know. Is the violin
going to be a part of me for
the rest of my life? Probably
not, but at the moment it is
a huge part of my life and
at this point I enjoy it very
much”.
- Do you follow a special diet?
“I don’t eat too much bad
food and I train once in a
while; you need to keep fit
because you need a lot of
concentration to focus your
mind at the right moment
on the stage”.
- It must tire you out.
“It depends on the preparation. If I am well prepared, it
usually goes very well and I don’t get too stressed out on
stage. If, on the other hand, you haven’t eaten the right
things or you are tired because of jetlag then it gets more
tiring to focus on stage. In the ideal circumstances you
don’t get too tired”.
- Is the violin your best friend?
“Well, yes; it doesn’t have a gender, except classic and mod-